La presenza di polifenoli nell’extra vergine d’oliva, secondo l’Istituto Superiore di Sanità garantisce “effetti benefici verso tutte quelle malattie persistenti nel tempo (croniche) che hanno l’ossidazione e l’infiammazione alla base della loro comparsa”
Alimento cardine della dieta mediterranea, l’olio extra vergine d’oliva ha note proprietà benefiche, specie antiossidanti, legate alla presenza di polifenoli (i più conosciuti sono il tirosolo, l’idrossitirosolo, l’oleuropeina e l’oleocantale). Lo sottolinea “ISS Salute”, il magazine scientifico dell’Istituto superiore di sanità in un rapporto pubblicato il 13 luglio. I polifenoli sono in grado di ridurre il livello di radicali liberi, proteggendo le cellule del nostro organismo dal danno ossidativo, e inibire l’attivazione di processi infiammatori, proliferativi (di crescita e trasformazione tumorale delle cellule) e di tossicità per le cellule (citotossicità).
La presenza di polifenoli, che caratterizza anche il sapore dell’olio con il particolare “pizzicore” che gli conferisce, garantisce “effetti benefici verso tutte quelle malattie persistenti nel tempo (croniche) che hanno l’ossidazione e l’infiammazione alla base della loro comparsa“, come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. Il consumo di extra vergine d’oliva è associato, secondo diversi studi condotti nell’uomo, a una riduzione della mortalità proprio in relazione a eventi cardiovascolari.
Ancora, i polifenoli migliorano il metabolismo dei lipidi riducendo trigliceridi, colesterolo totale e colesterolo LDL nel sangue e contrastando la formazione della placca aterosclerotica, ossia l’accumulo di grassi e materiale fibrotico che altera le pareti delle arterie rendendole meno elastiche e ostacolando il normale flusso del sangue. L’azione antiossidante dei polifenoli e di altri composti dell’olio EVO (come la vitamina E) ha dei risvolti benefici anche sulla pressione arteriosa, grazie a un effetto diretto sui vasi sanguigni, di cui viene migliorata l’elasticità.
Infine, sebbene i meccanismi con cui i tumori si formano siano molto complessi, il consumo di olio EVO sembra avere un’azione protettiva nei confronti di alcuni tipi di cancro, ovvero colon, seno e pelle, dovuto sia all’azione antiossidante dei vari composti fenolici, alla loro capacità di ridurre la formazione di nuovi vasi sanguigni, essenziali per la crescita tumorale, e di ostacolare lo sviluppo delle cellule cancerose.
Su queste basi, a novembre 2018, la Food and Drug Administration (FDA) americana, come in precedenza aveva fatto l’Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare (EFSA), ha ammesso l’inserimento di frasi pubblicitarie salutistiche sulle etichette dell’EVO che risponda ai seguenti requisiti: la concentrazione di polifenoli totali deve essere maggiore o uguale a 300 milligrammi/kilogrammo (mg/Kg) fino al termine minimo di conservazione (in genere 18 mesi), vale a dire quel periodo di tempo entro il quale gli EVO mantengono le loro proprietà specifiche purché conservati nelle condizioni ottimali.
Redazione Medical Facts
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Fonte: ISS