Il dottor Alessandro Traniello Gradassi, dermatologo e professore alla London North West University Healthcare NHS Trust, spiega quali possono i problemi creati da un uso prolungato delle mascherine.
L’uso della mascherina e una corretta igiene delle mani rappresentano i principali strumenti di prevenzione dall’infezione da Sars-2-Covid-19. La mascherina, in particolare, non soltanto offre preziosa protezione a chi la indossa, ma rende anche un paziente infetto e asintomatico meno contagioso. La sicurezza offerta dalla mascherina è proporzionale al grado di aderenza al volto: quando quest’ultima è ottimale si crea una riserva di aria filtrata intorno a naso e bocca che, se da un lato ci lascia a contatto con aria “pulita”, puo’ dall’altro indurre una dermatite o reazione della pelle.
Per controllare che l’aderenza di un determinato modello di maschera al volto sia ottimale viene impiegato il “fit test”: dopo aver indossato la mascherina, un grande casco simile a quello dei palombari viene posizionato a coprire testa e spalle, si immette quindi al suo interno una sostanza gassosa con odore e/o sapore particolari e si osserva se la mascherina sia sufficientemente aderente da bloccarne il passaggio e quindi la percezione.
Esiste l’allergia alla mascherina?
Una dermatite allergica da contatto alla mascherina è evento raro per quanto possibile. Si manifesta clinicamente con eritema (arrossamento) e vescicole (piccole bolle ripiene di liquido chiaro), intensamente pruriginose, che compaiono dopo ore (talora giorni) dall’uso della mascherina e si localizzano prevalentemente, se non esclusivamente, a livello delle aree di diretto contatto con essa.
La diagnosi viene confermata grazie al patch test, un esame in grado di identificare quale materiale costituente la mascherina sia responsabile dell’allergia (si pensi per esempio ai derivati della produzione della gomma o ad alcuni tipi di conservanti).
La mascherina può irritare la pelle?
Un certo grado di irritazione cutanea, o dermatite irritativa da contatto, è purtroppo inevitabile. Come accennato, per essere efficace la mascherina deve essere ben aderente al volto: a questo purtroppo si accompagna una pressione esercitata sulla cute e sfregamento durante i movimenti. Questi stimoli, sebbene molto lievi, possono scatenare una dermatite irritativa nelle sedi di contatto in caso la mascherina venga indossata a lungo senza pause. Alcune patologie cutanee, come la dermatite atopica, possono predisporre o acuire questo tipo di problema.
La prolungata e intensa pressione della mascherina o della visiera protettiva sulla cute può inoltre indurre infiammazione a livello del derma, la componente più profonda della cute, e portare, in casi estremi, ad esiti discromici (macchie brune) o cicatrici.
Alessandro Traniello Gradassi
Dermatologo, London North West University Healthcare NHS Trust
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